Il ritorno dal Cosmoprof è sempre, come direbbero gli inglesi, overwhelming. Travolgente, direbbero gli italiani. La faccia di chi ci viene a prendere in stazione e ci trova più carichi di un vu cumprà a Ferragosto devono ancora trovare il modo di descriverla sul vocabolario.
Squadra che vince non si cambia e il branco composto da me, Jess, Franci, Manu e Marty era già pronto coi biglietti (del treno e della fiera) e la prenotazione di un delizioso airbnb praticamente da quando, a marzo 2017, camminavamo verso l’uscita del Bologna Fiere dove, come ogni anno, troneggia il cartello “see you next year!” con le date del ritrovo successivo.
Come sempre ho avuto problemi con la biglietteria, che essendo sovraccarica e gestita da molte persone farà fatica a gestire qualsiasi problema che vada oltre il supporto alla registrazione al sito e all’emissione dei biglietti. Tuttavia sabato mattina, senza portafogli ma con la testa con me solo perchè attaccata al resto del corpo, siamo saltate sul (quasi) primo treno per Bologna, dove i taxi sono diventati i nostri migliori amici e i nostri acerrimi nemici contemporaneamente.
La prima tappa è stata il Cosmoprime. Sempre per il capitolo “biglietteria questa sconosciuta”, anche quest’anno c’è stato qualche problema a garantire l’ingresso a questa area della fiera dedicata alle chicche di profumeria e cosmesi retail. Rispetto all’anno scorso gli ingressi sono stati tappezzati di security a cui c’è stata da dare più di una spiegazione. Il fiore all’occhiello che negli anni scorsi era sito nel Cosmopack, l’assistere alla nascita di un prodotto fatto e finito, è stato spostato al Cosmoprime aumentando i problemi all’ingresso. Tuttavia è stato possibile scegliere tra le varianti oro, nero e argento e assistere alla nascita di una deliziosa polvere pressata multicolore con pennello gigante incorporato, in barba ai pennelli senza arte nè parte che normalmente accompagnano questo genere di prodotti e che poche persone hanno il coraggio di usare. Sarei rimasta per mezza giornata a guardare il macchinario che creava la magia di questo prodotto-mosaico ma siccome ogni anno sento l’esigenza di fermarmi un giorno in più ho proseguito il giro.
Grande novità che mi ha incuriosito è stata di Human&Kind, già famosa da anni per i loro pannetti per la pulizia del viso, che ha messo sul mercato un nuovo prodotto per adeguarsi alle tendenze del mercato: un nuovo panno, dalle fibre più lunghe, per rimuovere il make-up più ostinato senza l’ausilio di struccanti. Il prezzo sul mercato è di 9.95€ ed è unicamente acquistabile dal loro store monomarca, visto che (purtroppo) hanno terminato gli accordi con Sephora Italia che non distribuisce più questo brand. In aggiunta al panno, tra le novità ho trovato ciò che di solito riesce a far breccia nel mio portafogli cuore: le mousse da doccia sotto pressione. Essendoci il 30% sul sito temo che cederò molto presto, soprattutto se dovessero tirare fuori delle travel size come, per esempio, fa spesso Rituals.
Un’altra delle motivazioni per cui ero disposta a usare un ariete per entrare al Cosmoprime era Foreo e il lancio del suo nuovo giocattolino elettronico vibrante (astenersi maliziose) a freddo e a caldo: Foreo UFO è il nuovo dispositivo dedicato alle maschere viso. Uno dei maggiori deterrenti di questo momento di coccola sul fronte skincare è, spesso e volentieri, il fattore tempo. Le maschere più veloci richiedono una quindicina di minuti tra applicazione, posa e rimozione, altre sfiorano l’ora di tempo. Foreo UFO promette di fare il tutto in… un minuto e mezzo! Inoltre questo prodotto strizza l’occhio all’utenza geek perchè il dispositivo è configurabile (a seconda della maschera utilizzata) da un’app mobile. Prezzo sul mercato: 279€ la versione classica e 179€ la versione mini, che non sono pochi ma essendo un brand spesso soggetto a scontistica può far diventare questa linea di prodotti un’idea regalo particolarmente ricercata.
Dopo pochi passi ho iniziato ad intuire uno dei trend per il futuro: per la prima volta è l’occidente a emulare l’oriente. Mi riferisco alla skincare coreana, che inizia ad avere altri paesi che traggono ispirazione e rilanciano la loro visitazione. Inuwet ne è un esempio lampante, con questi espositori in doppia lingua francese/coreano, formulazioni all’orientale e il packaging con la classica nota “girly” alla francese. Come gli altri anni, l’ispirazione francese continua a fare da padrona come ci ricorda Lollipops Paris, prodotta in Italia per i cugini francesi.
Altra nuova scoperta arriva dall’Italia. Idea progettata nel nord ovest, studi effettuati nel centro, Abicì non ha fatto altro che prendere e ribaltare un concetto che le beauty addicted applicano da qualche anno: quello di utilizzare i prodotti per bambini su pelli adulta ma bisognosa di delicatezza. Abicì lancia una linea dedicata alla fascia di età 4-12 anni, ma con prodotti che possono essere utilizzati da genitori e fratelli/sorelle maggiori. Il lancio ufficiale avverrà nelle prossime settimane e sono davvero curiosa!
InfiniteAloe si riconferma il solito brand di successo che arriva dagli USA ma sposa una formulazione essenziale e coglie l’occasione per lanciare lo scrub viso e corpo sfruttando i loro ingredienti collaudati; la loro crema Original Formula mi ha salvato il fine settimana visto che stavo scarrozzando per la fiera con una bella ustione da ceretta che non mi dava pace ma soprattutto mi sono sentita una diva del cinema dei poveri a sapere di condividere lo stesso segreto di bellezza delle star oltreoceano!
Poesia21, che ha le sue radici in Toscana, l’anno scorso si era distinto per le formulazioni naturali accompagnate ad un packaging ricercato in quanto caratterizzato dalle frasi più belle della nostra letteratura e adesso ha dato un tocco di moderno ai flaconi e inserito nuove referenze come i balsami labbra che comprerei dal primo all’ultimo, gli spray per tessuto e i prodotti per la cura di viso e capelli.
SkinYoga, dall’India, mi ha colpito per i suoi prodotti che sono praticamente tutti in polvere per non necessitare di conservanti. Molto interessante il prodotto lavante da utilizzare dopo aver fatto attività fisica, che contiene il neem ad azione anti-batterica ed anti-infiammatoria.
Spostandomi al padiglione green, altra grande scoperta è stata Fresh Line: un brand greco, in cerca di un distributore italiano, sul genere Lush. Prodotti per la cura di viso/corpo/capelli in vendita a peso o in cofanetti eleganti (ho una predilezione per le scatole di latta!), che sprigionano profumi inebrianti. Siccome questo genere di prodotti ha pochissimi conservanti e un PAO limitato, mi sono limitata a prendere uno dei loro saponi fatti a mano confezionati come fossero dei lecca-lecca nell’attesa dell’apertura del loro e-commerce il mese prossimo.
Olivella (che ringrazio, in quanto mi ha permesso di entrare in fiera con la tariffa Discount) ha fatto il suo debutto in fiera lanciando una linea completa, dal packaging minimale ma curato, Si tratta dell’ennesimo brand nazionale che ha trovato fortuna all’estero, riservando a noi un e-commerce ma (almeno ad oggi) nessun negozio fisico. Tuttavia sul loro sito ci sono diverse promozioni che possono permettere alla clientela di farsi un’idea ed eventualmente convincere l’azienda ad aprire anche negozi sul territorio nazionale. Ho ricevuto una badilata di campioncini che proverò molto volentieri.
La linea Nutryancor di Carone (che scopro solo ora tornata a casa che è della vicinissima Valle di Susa!) mi ha incuriosito parecchio perchè basa tutto… sugli avanzi! La sua gamma è composta da 7 prodotti, che per una linea intera non sono tantissimi, ma il fattore comune è che sono tutti a base di residui della lavorazione di mela, carota, carciofo e mirtillo. Non è l’unica nel suo genere, in quanto la linea alla mela della polacca Phenome profuma di mele al punto da chiedersi dove sia la torta appena sfornata.
Altra grande sorpresa è stata scoprire che Winni’s ha fatto il grande passo e non sarà più nota solo per i detersivi ma per una linea cosmetica green a tutto tondo!
Non appena ho visto lo stand di Madara e Mossa mi ci sono fiondata. Questi due brand sono molto famosi nell’ambito della cosmesi naturale di alta gamma per il primo e medio-bassa per il secondo, e fermandomi a chiacchierare con lo staff si sentiva l’odore di novità in arrivo. La BB cream con SPF 30 a base di cellule staminali e le ampolle per una dose intensiva di acido ialuronico faranno sicuramente molto rumore nelle settimane che verranno!
Riassumendo i grandi trend di quest’anno sono:
- cheratina nei prodotti per capelli, ad azione protettiva
- carbone OVUNQUE, ad azione purificante
- intere linee di prodotti anti-pollution, perchè se per qualcuno il riscaldamento globale non esiste si sente sempre più l’esigenza di cancellare dal proprio viso e dal proprio corpo i residui delle giornate sempre più frenetiche che ci accompagnano
Altri brand che di primo acchito hanno scatenato la mia curiosità sono finiti sul mio feed instagram, dove è possibile dare un’occhiata.
Grandissima novità di quest’anno è stata la scelta di far aprire e chiudere i padiglioni in maniera scaglionata: metà ha aperto il giovedì per chiudere la domenica, metà il venerdì per chiudere il lunedì. Il risultato è stato che domenica a ora di pranzo molti padiglioni cardine (tra cui il 21N, dedicato al mondo cosmetico green) e parte di quelli internazionali stavano già facendo gli scatoloni per tornare a casa. Da una parte i responsabili degli stand erano poco in vena di chiacchiere, dall’altra con la giusta dose di fortuna era possibile fare degli ottimi affari. Ma questa è un’altra storia…
Io mi sveglio sempre presto… ho letto ora il tuo post ma… Fefyyyyyyyy!!!! Human+kind è distribuito in Italia!!!! Non più da Sephora, ma ora lo trovi su Cosmetiamo… 😉
I pannetti struccanti e i bagnoschiuma in mousse però sono una novità e al momento non mi sono ancora arrivati!!
Qualche brand a questo Cosmoprof me lo sono perso, tipo Abici, probabilmente l’ho saltato pensando che fosse per bambini!!