Dopo 1 anno, 4 mesi e… mezzo, le congiunzioni astrali hanno permesso che la prole restasse per la prima volta col papà per 24 ore filate e la sottoscritta saltasse in auto, a 200Km da casa.
Il premio “mamma degenere” l’ho già ritirato più di 15 mesi fa, in cui ho affidato il pupo alla nonna materna e mi sono ritrovata col mio Lui a sorseggiare cappuccino in Autogrill alle 3 di notte. Dovevamo pur trovare il lato positivo nelle motivazioni meno felici della trasferta improvvisata, no? E non è nemmeno stato un caso isolato.
Questa volta è stato come vivere in una bolla. E, per quanto sia ancora nella fase di adorazione del proprio figlio (che termina verso il suo inizio delle scuole superiori, se non prima), è stato splendido. Ci sono tante cose che in prima battuta si affrontano pensando “sarà diverso, io non farò così” e, terminata la dolce attesa, diventa “ma che beata min***a avevo in mente”, ma su questo ci tenevo e tengo ancora che sia così.
Sono una mamma, ma prima di tutto una donna. Con tutte le sfaccettature del caso: amica, amante, lavoratrice, figlia, criminale e chi più ne ha più ne metta.
Per cui mettiamo le cose in chiaro: so cosa siano doppia pesata e pappa lattea ma so anche che adoro fare l’alba con le persone che amo, e non necessariamente sotto il metro di altezza.
E che possano legalmente bere alcolici.
E che conoscano consapevolmente le conseguenze di sfoderare la carta di credito alle 3 di notte per una vendita privata online.
Direbbe lei, son cose. Compreso salutarci pensando già a programmare la prossima puntata.
<3
solo questo.
e hai fatto benissimo direi 🙂