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Sogno cubano

La crisi è la causa della mezza stagione di turno, lo spread è diventato il nostro peggior nemico anche se nessuno ha capito cosa sia, i licenziamenti fioccano e la soglia di sopportazione è stata raggiunta da un pezzo. E fin qui.
Qual è la soluzione migliore che tirano fuori i fornitori di beni/servizi per uscire dal pantano (letterale, perchè più nella m… di così)? Ça va sans dire, aumentare i prezzi. Perchè se il portafoglio piange non c’è cosa migliore che non potersi permettere nemmeno una fetta di carne, e giurare amore eterno alla Coop, che al momento regala mezzo Kg di pasta in cambio di parlarti del loro libretto di risparmio.

Il giorno che, a prescindere dall’importo in busta paga, lo stipendio sarà devoluto totalmente in bollette e affini… emigro a Cuba. Almeno lì il comunismo garantisce pari opportunità per tutti. Che poi in queste opportunità non siano inclusi i beni di lusso o l’utilizzo di Skype è un altro discorso.
Sta di fatto che se l’officina autorizzata a delinquere prova ancora a chiedere mezzo stipendio per un tagliando a detta loro ordinario, a Cuba ci mando loro. A calci.

 

Perchè io la mia carta di credito vale, soprattutto sui peggiori e-commerce di Caracas.

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